Un pasto di ordinaria follia

Anche il piccolo decreaser ogni tanto ha bisogno di mangiare qualcosa preparato da altri. E quindi, una volta l’anno, decide di andare al ristorante per godersi una cena in assoluto relax (vicini di tavolo permettendo, ovviamente).

Per questo motivo ieri sera abbiamo alzato le stanche terga dalle sedie di casa e siamo andati a goderci per l’appunto un piccolo lusso.

Devo dire una cosa: per noi che siamo poco mondani è un bene stare in mezzo alla gente, ci dà la possibilità di vedere le “tendenze” sociali nonchè alimentari e di abbigliamento.

Tralasciando le ultime due, che sono un pianto greco, le tendenze sociali definirebbero la serata di ieri come una interessantissima full immersion in un mondo di corpi oltremodo oversize e di livello di consapevolezza prossimo al punto di fusione dell’azoto.

Ma torniamo a noi… Mentre iniziavamo a mangiare il nostro corposo seppur frugale rispetto agli altri pasto, ci si è seduta accanto una famigliola moltissimo in carne e della quale faceva parte una bambina sugli otto/dieci anni talmente gonfia da non capirne di primo acchitto il sesso. Anche la mamma e il fratello non erano da meno, per cui ti viene da pensare che la povera bimba potrebbe essere vittima di una qualche disfunzione pseudoereditaria che perseguita i suoi geni.

Ti viene da pensare a questo fin quando non la vedi arrivare con il piatto dell’antipasto a buffet “impiramidato” da una montagna di fritti. Laddove il buffet prevede ogni ben di dio, comprese decine di verdure, la bimba si è presentata a tavola con questa scultura alla Pomodoro ricca di quella che Caccamo definirebbe la frittura globale.

Guardando di sottecchi, abbiamo pensato che quel piatto fosse per tutta la tavolata composta di 4 adulti e due bimbi, data l’enormità della porzione.

E invece, mentre masticavo la mia insalata scondita facendo fatica a non far cadere la mandibola dallo stupore, questa donzellina si è fatta fuori il piatto che, approssimativamente per difetto, conteneva:

Dieci chele di granchio

otto crocchette di patate

due supplì

sei olive ascolane.

Ricordo che il conteggio era per difetto, e che mentre si lamentava perchè il cibo era viscido, ingurgitava con precisione chirurgica quegli otto etti di fritto sotto gli occhi amorevoli (?) della madre.

Siccome l’antipastino era viscido, probabilmente le è scivolato nello stomaco senza riempirla, visto che dopo si è spolverata un risotto alla crema di scampi che nemmeno un adulto sarebbe riuscito a terminare; il tutto ovviamente accompagnato da generosi bicchieri di coca cola.

Poco dopo siamo andati via, non abbiamo modo di sapere se la bimba ha continuato a mangiare o se il risotto non viscido le abbia placato il dinosauro residente nel suo stomaco.

Certo è che consentire ad un bambino di fare un pasto del genere è pura follia e assoluta incoscienza.

Non potevamo impicciarci, ma forse è il momento di preparare dei volantini da dare a questi noncuranti genitori nei quali si spiegano i rischi che l’obesità infantile provoca negli adulti di domani.

Alla bambina auguro che abbia almeno digerito quell’assurdo pasto, alla mamma auguro che un minimo di coscienza le arrivi, magari per natale… 

Un pasto di ordinaria folliaultima modifica: 2011-07-17T09:11:00+02:00da bibendum3
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