Lo strano caso della borsetta negata a mezzogiorno

E’ un caso che ha angosciato per almeno una settimana l’intera popolazione mondiale che si dedica abitualmente a farsi gli affari degli altri invece che i propri.

Si è gridato al razzismo, allo scandalo, si sono lanciati strali contro l’incompetenza professionale della commessa che avrebbe compiuto il fattaccio, i giornali ne hanno fatto un caso (quasi) da prima pagina…

Addirittura l’ente svizzero del turismo è intervenuto chiedendo la testa della povera malcapitata e presentando ossequiose scuse alla rana dalla bocca larga che, molto signorilmente, avrebbe fatto più bella figura a starsi zitta una volta tanto.

Qualora qualcuno su questo lato del globo ancora non sapesse, Oprah Winfrey ha raccontato di essere stata vittima di un episodio di razzismo quando, entrata in una boutique di lusso, avrebbe chiesto di vedere una borsetta da 29.000 euro circa e la commessa si sarebbe rifiutata.

Al di là dell’inutilità di tanto clamore e del falso perbenismo che pervade la gente che si scandalizza per la “povera” Winfrey, ci fosse stata una testata o una testa pensante che ha fatto commenti sul prezzo della borsetta. Che era di coccodrillo e che, per l’appunto, costava 29.000 euro.

Il rispetto per le persone deve essere il medesimo sia se abbiamo di fronte un senzatetto che la persona più ricca del mondo, ma avrei empatizzato molto di più con la signora Winfrey se fosse caduta in terra e nessuno le avesse prestato soccorso.

Invece, con il simpatico episodio di una borsa oscenamente cara e crudelmente (in)utile (ditemi voi che bisogno c’è di scuoiare un coccodrillo per farne borse), la famosa riccona d’oltreoceano ha voluto:

1) creare un caso mediatico sul quale ci ricamerà per almeno tre mesi

2) evidenziare il suo status sociale sottolineando che lei può permettersi ben altro che una robina con quel misero prezzo (se lo ricordino tutti quelli che hanno gridato allo scandalo e guadagnano 1000 euri al mese)

3) far presente che lei è una persona di colore e che nella vecchia Europa c’è ancora chi discrimina i neri.  Cara signora, in Europa si discrimina chiunque, stia tranquilla che nel caso sarebbe stata in buona compagnia.

La classe e la signorilità  non sono acqua, e non bastano tutti i soldi di questo mondo per ottenerla, altro che borsetta di pelle!

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Lo strano caso della borsetta negata a mezzogiornoultima modifica: 2013-08-19T15:33:00+02:00da bibendum3
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2 pensieri su “Lo strano caso della borsetta negata a mezzogiorno

  1. ehm… ma è così sano darsi a queste letture in vacanza? 😀 Sul discorso delle 50 settimane snervanti e due per recuperare, mutuo ecc. io ho preso le mie decisioni anni fa e non tornerei indietro. Oltretutto per me erano 44 settimane da spararsi e 8 di recupero sparse qui e là (i contratti degli statali e parastatali hanno una quantità di ferie e recuperi davvero vergognosa, non parliamo poi del personale scolastico). Le riflessioni sono molte, te ne lascio una: http://www.erbaviola.com/2013/05/01/lavoro-posto-fisso-stipendio-e-altre-mitologie.htmParliamone 🙂

  2. Cara Erbaviola, ogni tanto riemerge in me il fantasma dell’adepto Opus dei di qualche vita fa.Non è sano leggere certe cose ma come si dice, per vincere il nemico devi prima conoscerlo.PEr il resto… parliamone assolutamente! Progetto un’altra vita e chissà che questo non sia l’inverno giusto per avviarla 😀

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