In-Attitudini

Da dove nascono le attitudini ecologiche, il rispetto per l’ambiente e per tutti gli esseri viventi?

Intanto elenchiamo da dove non provengono…

Di sicuro non provengono dalle migliaia di km di strade percorse dagli automobilisti.

Di sicuro non provengono dai numerosissimi centri di smistamento merci che chiamiamo centri commerciali

Di sicuro non veniamo ispirati da città sporche, centri urbani cementificati e strutture mancanti o fatiscenti

Di sicuro non siamo ispirati dall’opulenza delle nostre tavole in occasione delle ricorrenze, e dalla mattanza di animali che, appunto per l’occasione, “sacrifichiamo” per i nostri palati.

Di sicuro, però, non provengono nemmeno dal nostro menefreghismo, dal “tanto se anche iniziassi a comportarmi bene io da solo cosa potrei cambiare?”

 

Troppo spesso ormai mi capita di vedere fatti abominevoli per strada: macchine che sfrecciano a velocità supersoniche fregandosene di segnali di stop o delle strisce, persone che guidano in stato di ebbrezza e fanno danni incalcolabili, scooter che con indifferenza e incoscienza eseguono slalom tra le macchine da cardiopalma, parcheggi in quinta fila che bloccano la viabilità o l’accesso a /uscita da i marciapiedi, mani svelte che gettano carte cartacce e sigarette dai finestrini, assassini che uccidono persone o animali per superficialità  e magari se ne vanno pure senza prestare soccorso.

Dov’è l’atteggiamento di rispetto in tutto questo? Quale gesto ecologico si dovrebbe celare dietro questi nobili atti? Se non si rispettano le norme stradali, mi risulta difficile pensare che la stessa  persona possa essere colto da interesse per la specie animale in via di estinzione o per il gas serra in eccesso. D’altronde, mi immagino che il pensiero principale di questi esseri possa essere quello di schivare il maggior numero di incidenti possibili, non di evitare di inquinare.

 

Altro aspetto dell’ In-Attitudine ecologica, è sicuramente dato dalla ShoppingCenter Mania.

Che bellezza o rispetto possiamo trovare in un luogo deputato esclusivamente al consumo e che spinge l’utente a comprare(sprecare) il più possibile? Come possiamo essere colti da amore per la natura se anzichè fare una passeggiata nel verde chiudiamo noi e i nostri bambini in una specie di bunker che ci invia diecimila stimoli emotivi per indurci all’acquisto? Di sicuro i tanti bambini che scorrazzano all’interno di quei luoghi marmorizzati con pattini, monopattini, bici e pallone non impareranno certo quanto possa essere bello giocare in mezzo alle margherite.

Non è certo in mezzo a scaffali di merendine e snack ultra dannosi che i bambini capiranno l’importante significato che una alimentazione sana e corretta ha per la nostra salute e per quella del pianeta.

Così come è sicuro che un ambiente sporco, mal curato o poco sicuro provoca aggressività, sono altrettanto certa che priva i cittadini della percezione di come i piccoli gesti possano contribuire a costruirci delle buone attitudini ecologiche.

E’ uno scempio vedere i marciapiedi pieni di cacche e cartacce, un pianto vedere l’immondizia che circola libera per le vie, vera padrona delle città e di tanti centri abitati. Viviamo in  posti privi di verde, e quando il verde ce lo mettono lo distruggiamo, così come ci premuriamo di “distruggere” qualsiasi opera pubblica venga messa in piedi con la nostra trascuratezza/aggressività/ignavia.

 

Però, a pensarci bene, tutti questi comportamenti derivano gli uni dagli altri e si integrano perfettamente a tante altre cause o motivi.

Siamo figli di genitori che hanno scarsa educazione, li vediamo in azione sin dalla più tenera età seduti sulle loro macchine (che magari comprano il più grandi possibili perchè “almeno se faccio un incidente si fanno male gli altri e non io”) che espongono e ci espongono a mille sgarberie/infrazioni/atti di pura maleducazione. Gli stessi genitori una volta scesi dalle potenti macchine e averle parcheggiate in zona rimozione , ci nutrono con cibo implasticato, mummificato, colorato e aromatizzato artificialmente spacciandocelo per nutrimento; e magari ce lo fanno degustare in un ambiente chiuso, illuminato artificialmente e climatizzato grazie alla combustione di barili e barili di petrolio. E anzichè farci correre liberi nei prati o nei cortili, ci fanno correre al chiuso in mille palestre o nuotare in ambienti pieni di gas dannosi per le nostre vie respiratorie. Nel momento in cui, liberi dall’affettuoso abbraccio dei nostri congiunti, iniziamo a uscire per conto nostro, non riconosciamo il valore di un parco pubblico, o di un luogo comune, e non riconoscendolo non lo apprezziamo, non lo curiamo, e lo sfasciamo (e sfasciamo le nostre anime).

Questa situazione di degrado, ci porta ancora una volta a salire sulla macchina per percorrere nel minor tempo possibile quelle “brutte zone” rovinate dai “teppisti”, e a comportarci da teppisti a nostra volta, e a portare noi stessi e i nostri figli sempre in luoghi chiusi, asfittici di idee e di sentimenti genuini, senza mettere mai in discussione il nostro stile di vita o le sciocchezze che ci propinano nei milioni di quotidiani messaggi pubblicitari mascherati da trasmissioni televisive o da notizie giornalistiche.

 

Ecco, più o meno sinteticamente queste sono le attitudini che portano la maggior parte di noi a credere che il biologico sia una bufala, che le energie alternative sono già fallite in partenza e che l’unica soluzione possa essere il nucleare, che per far sparire l’immondizia i termovalorizzatori siano l’unica strada, e che l’Italia è un paese che ha bisogno di dare fondi all’industria anzichè ai cittadini.

 

 

In-Attitudiniultima modifica: 2009-04-07T16:17:20+02:00da bibendum3
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5 pensieri su “In-Attitudini

  1. In realtà il motivo principale è che è molto più facile ignorare il problema che impegnarsi a cambiare stile di vita. E’ più facile buttare il pannolino sintetico, che lavare quello di stoffa, come è più facile aggiungere acqua calda al liofilizzato nestlé per bambini che frullargli due verdure cotte.
    E’ più facile credere, più comodo lasciarsi abbindolare da pubblicità in cui la merendina con conservanti è nutriente e mangiare una fetta di latte liofilizzato e ghiacciato è come bere del calcio.
    Gli italiani sono un popolo di Pinocchio che sale sul carrozzone con Lucignolo, verso un paese dei balocchi fatto di auto euro 6 e campi di grano ogm

  2. Mio Dio, ragazzi… io non penso che siamo messi tanto male!!! Di gente che conosce il valore delle cose genuine ce n’è tanta in giro… o forse sono io che conosco solo quella!!!??? Può essere!!! D’altronde, dimmi con chi vai e ti dirò chi sei!!! Comunque sia, non facciamo del catastrofismo perchè senò facciamo il gioco di chi vuole che ci convinciamo che tutto va male per indurci a scegliere la via più facile!!!
    Io ho due figli e penso di stare facendo un buon lavoro, ma anche i loro compagni di classe mi sembra che siano sensibili e attenti (forse non tutti, ma la maggior parte si!!). I bambini hanno più senso civico ed ecologico di quello che avevano i nostri genitori o forse anche noi… Io sono ottimista.
    Un abbraccio
    Francesca

  3. Scusa… credevo che non prendesse il messaggio e quindi ho dato l’ordine più volte… Perdona questa mia inconsapevole invadenza!!!
    Francesca

  4. Francesca, tranquilla. Ho cancellato gli interventi doppione.
    Per quanto riguarda la tua considerazione, ciò che dici dei bambini è assolutamente vero: sono più ricettivi, hanno molta sensibilità e senso civico.
    Però, quando attraversi una città come Roma e ne vedi di tutti i colori e ti scontri con delle realtà di miseria morale, ogni tanto l’umore ti scende sotto i tacchi. Cioè, tanto per dire… io faccio la raccolta differenziata, un altro ragazzo del palazzo anche, ma poi il mobilificio davanti a noi (che produce 30 volte al giorno più immondizia di noi) butta tutto nei secchioni verdi dell’organico(travi, legno, cartoni, plastica…).
    Oppure: vado a fare sporadicamente la spesa in un ipermercato vicino casa… il centro commerciale è pieno di bambini che giocano come fossero al parco, travolgendoti o facendo le peggio cose sotto gli occhi di genitori imbambolati che stanno lì a masticar chewing gum e nulla più, salvo poi svegliarsi per andare in fila alla cassa del super e comprare quintali di merendine e zozzerie zuccherate ai loro pargoli.
    Questi sono solo piccoli esempi, è dura fare la vita dell’ecologista in città grandi come Roma, non ci arrendiamo ma sensibilizzare chi ci sta intorno è veramente un’impresa epica.

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