L’impatto dell’immondizia…

Stavo leggendo su Repubblica che la giunta della Catalogna ha fatto una campagna contro l’inquinamento delle acque del mare decisamente interessante. Prendendo spunto da varie specie di pesci, hanno “composto” le immondizie in forme ittiche creando una campagna di grande impatto visivo.

Impatto che è corredato anche da dati molto interessanti che specificano quanto certe categorie di rifiuti possano influire nell’ecosistema.

Veniamo così a scoprire che:

  • il vetro, che ha una durata di centinaia di anni, causa tagli e seri  danni a nuotatori e fauna marina;
  • gli assorbenti femminili (ma anche i pannolini dei bambini), che impiegano 25 anni a degradarsi, impediscono alle sventurate creature che li ingeriscono di digerire il cibo; Lo stesso provocano i profilattici, con all’incirca la stessa durata di tempo
  • La plastica, il cui consumo varia tra i 300 e i 500 anni, causa seri danni sia a flora che fauna marina. Gli anelli che tengono ferme le lattine delle bibite inoltre fungono da “rete da pesca” nella quale si incaglia un gran numero di pesci;
  • l’alluminio delle lattine causa nei suoi 300-500 anni di vita, come il vetro lesioni e danni vari alla fauna;
  • il cartone ha un effetto abrasivo sugli organismi che crescono sui fondali, e ha 50 anni di tempo per farlo
  • le batterie, che non se ne vanno se non dopo centinaia di anni, sono fortemente inquinanti e velenosissime per gli organismi marini;
  • le “innocue” buste di plastica, se ingerite dai pesci causano avvelenamento. E, poichè hanno dai 35 ai 60 anni per farlo, una singola busta potrebbe essere ingerita da più di un pesce;
  • olii industriali e carburanti, una volta rilasciati in mare, sono estremamente tossici sia per la flora e la fauna marina che per gli uccelli.

 

Non male per tutta una serie di oggetti a perdere che sono di uso quotidiano nelle nostre vite.

Consideriamo poi che di recente è stata scoperta una nuova “isola” itinerante, costituita interamente da immondizia a “lunga conservazione”: questa novità si trova nell’oceano Pacifico ed è grande due volte la superficie degli USA. Cito da wikipedia i dati “geografici”:

Il “Pacific Trash Vortex”, ossia “gorgo di immondizia del Pacifico”, è un’isola di spazzatura, soprattutto plastica, formatasi nell’Oceano Pacifico a partire dagli anni Cinquanta, con un diametro di circa 2500 km , pari ad una superfice di 4.909.000 Km², una profondità di 30 metri ed un peso di 3.500.000 tonnellate, grazie all’azione della North Pacific Subtropical Gyre, una corrente oceanica dotata di un particolare movimento a spirale orario, che permette ai rifiuti galleggianti di aggregarsi fra di loro.

Aggiungo io che al di sotto di questo sterminato spazio non c’è vita (se non forse a centinaia e centinaia di metri).

E’ evidente la necessità di trovare una soluzione al problema dei rifiuti, soluzione che non può assolutamente essere riconosciuta nella costruzione di inceneritori (in tutta Europa la stanno abbandonando, in Italia come al solito indietro di 30 anni iniziamo a vederla come panacea di tutti i mali). E’ chiaro che dovremmo tutti impegnarci fin da ieri a consumare meno prodotti usa e getta, a riciclare e riusare elettrodomestici, strumenti e contenitori, a fare almeno in questo caso della sana decrescita.

Di fronte a superfici così vaste di immondizia, che rubano spazio e aria, non è il caso di fare discorsi economici del tipo “se consumiamo meno plastica chiudiamo le fabbriche e la gente perde il lavoro”. Questo a casa mia è un ricatto, non è un tentativo per trovare una soluzione da persone mature.

Di fronte a scempi del genere, e messi davanti ai dati della campagna catalana, non possiamo continuare a far finta di niente e proseguire nella nostra vita quotidiana.

Come iniziare?

Magari dalle bottiglie di plastica, dalle centinaia di bottigliette d’acqua che utilizziamo ogni anno solo per una volta. Perchè non riutilizzarle o meglio usare il vetro a rendere?

 

L’impatto dell’immondizia…ultima modifica: 2009-05-12T16:25:32+02:00da bibendum3
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Un pensiero su “L’impatto dell’immondizia…

  1. Si potrebbe cominciare bevendo l’acqua San Rubinetto a rifiuti ZERO!!!
    Evitare le altre bevande nella plastica, che poi in genere sono quelle più “schifose”…
    Il ricatto di cui parli è stato utilizzato molte volte, addirittura per le fabbriche di armi!!!
    Un bacio
    Francesca

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