Bio si può

Del (contagio) suino e d’altri demoni

Nell’avido di notizie panorama italiano, ritengo giusto che ci sia un post in questo blog sull’influenza suina, o aviaria, o Haccademica che dir si voglia.

Tranquilli, non sarò nè pro nè contro il temibile vaccino, sebbene nemmeno sulla sedia elettrica cederei alla lusinga di farmi una… siringa.

Sul web si trovano tantissimi link, interviste, servizi che spiegano come è nata quest’influenza (o meglio, progettata a tavolino) e su come Big Pharma abbia lucrato e stia lucrando con i suoi farmaci.

Voglio fare solo una piccola, sciocca considerazione sul tanto clamore mediatico che la morte di ogni singola persona suscita sulle testate giornalistiche e, presumo (poichè non vedo tv), televisive.

Ogni anno muoiono migliaia di persone a causa dell’influenza stagionale; ogni anno ne muoiono tantissime a causa dell’inquinamento.

Ma di questi poveri disgraziati se ne è saputo e se ne sa molto poco. Ogni anno muoiono centinaia di persone sul lavoro, alle quali non si dà mai spazio sufficiente per analizzare le cause e fare un culo come un secchio ai datori di lavoro.

Alla stampa il passato non interessa. Alla stampa interessa ora la pandemia, parolone apocalittico che suscita terrore, ricordi ancestrali di peste e tifo. La pandemia vende, vende paura, vaccini e audience. Vuoi mettere parlare di uno sfigato che si è rotto il collo cadendo da un’impalcatura con una “bella” morte causata da un mostro invisibile a tre teste?

Solo per citare qualche dato, la passata stagione sono morte in Italia circa 8000 persone, ad oggi  ci hanno lasciati 34 poveri cittadini, la maggior parte dei quali però aveva altre patologie più o meno gravi. Solo per citare alcuni dati, l’OMS prevede che entro il 2030 ci saranno oltre 12 milioni di morti per tumori (http://www.giornaledizona.com/notizie/salute/tumori-oms-12-mln-morti-nel-2030-di-cui-9-mln-in-paesi-poveri.asp).

Quello che dovremmo chiedere ai media è di non alimentare in alcun modo le paure delle persone per vendere vaccini o medicinali.

Le persone corrono in farmacia e si riempiono di medicinali e di antibatterici, e grazie anche ai timori che provano magari si rimpinzano di farmaci e trascurano di fare prevenzione.

Quale prevenzione, quella di Topo Gigio?

Assolutamente no.

La prima prevenzione è quella di staccare tv e smettere di comprare giornali,

La seconda è quella di iniziare a ragionare con la propria testa e cercare sempre prova dei fatti che ci raccontano da altre fonti

La terza, la più importante, è di mangiare cibi veri e esagerare con frutta e verdura. Ricordo che quando si sta male andrebbero assolutamente evitate le proteine animali, non si riuscirebbero a digerire e inoltre rallentano il processo di guarigione.

La quarta, piccola ultima, è essere sempre consapevoli di ciò che si è e non avere paura dei fantasmi.

Del (contagio) suino e d’altri demoniultima modifica: 2009-11-10T08:54:21+01:00da
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