Bio si può

Lo yogurt più buono del mondo

Aggiornamento del 1.03.2012:

Ai naviganti che per caso capitassero su questa pagina, suggerisco prima di postare eventuali altri commenti senza desiderio alcuno che quello di difendere a spada tratta questo prodotto, di leggere qualcosa in più su questo blog e capirne lo spirito. Eccezion fatta per Lelio, che ringrazio per i suoi spunti, gli altri commenti sono privi di spessore e dettati più dal desiderio di convincere se stessi della validità delle proprie scelte piuttosto che dalla voglia di capire quello che qui è stato scritto.

Facendo un riassunto for dummies, lo scopo di questo post è quello di ragionare sulle tante frottole che ci propinano in tv e cercare di riconoscere le false informazioni. L’ecologia, il biologico, i km zero sono diventati di moda e vendono, ed è per questo che tutte le aziende infilano queste paroline magiche in ogni modo, andando pure a cercare il cavillo o il dettaglio più insignificante.

Invito inoltre i naviganti sostenitori dei liofilizzati per adulti a non scrivere il nome del prodotto nei loro commenti, e iniziare a spegnere la televisione e accendere il cervello.

 

 

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Solo ieri ho visto la televendita di un sensazionale yogurt disidratato che a contatto con l’acqua ridiventa il fantastico alimento che tutti anelano consumare, e nella sola giornata di ieri le mie povere orecchie hanno dovuto subire un processo mediatico infarcito di notizie false, buttate lì solo per vendere il prodotto.

Il prodotto in questione è uno yogurt liofilizzato che viene prodotto in Nuova Zelanda a partire dal latte di mucche locali allevate all’aperto; la televendita ci decantava le virtù di un prodotto naturale, ogm free, senza coloranti o addensanti e soprattutto a chilometri zero.

Sono rimasta veramente incantata da questi imbonitori che durante la trasmissione si sono strafogati decine di cucchiaiate di questo dessert e che addirittura asserivano che mangiarne mezzo chilo al giorno aveva portato loro benefici fisici mai riscontrati prima.

 

Comincio subito con il suggerire di verificare sempre la lista degli ingredienti del cibo che ci accingiamo ad acquistare, potremmo avere moltissime sorprese. Ho avuto delle difficoltà a reperire queste informazioni perchè il sito italiano di televendita non rende facilmente disponibili queste informazioni… dunque sono andata direttamente sul sito del produttore.

Il tanto decantato yogurt naturalissimo contiene nelle versioni bianco, light o greco quasi il 100% di yogurt disidratato, addizionato di fermenti lattici; fin qui andrebbe quasi bene… se non fosse che gli altri gusti (quelli dolci e/o al gusto di frutta) contengono yogurt solo per una percentuale che va dal 59% circa al 68% circa. E il restante 40%, di cosa è composto? Spulciando tra i vari gusti proposti, troviamo Lecitina di soia (un emulsionante), coloranti naturali estratti dai vegetali e non meglio precisati aromi, dei quali non si sono nemmeno presi la briga di farci capire se siano naturali o meno, anche se nel caso di aromi naturali si sarebbero precipitati a sbandierarlo ai quattro venti.

Quindi oltre un terzo del contenuto della bustina liofilizzata non è yogurt ed è composto da un mix di ingredienti non tutti naturali. La cosa veramente brutta è che il sito italiano decanta la totale assenza di coloranti;  è vero che sono naturali, ma è anche vero che non sono assenti. Il sito afferma anche un’altra notizia imprecisa, cioè l’assenza di collanti. La lecitina, seppur non si possa considerare un collante, serve a tenere unite le molecole di questo yougurt e a dargli una consistenza omogenea, liscia, uniforme… quasi un collante, insomma.

Passiamo al metodo di conservazione: nulla da eccepire sulla liofilizzazione in quanto mantiene tutti o quasi i nutrienti, ma essendo un processo che richiede una grande quantità di energia non è assolutamente sostenibile, se si pensa che uno yogurt fresco fatto in casa con il latte crudo delle cooperative locali ha un costo ambientale decisamente minore (a parità di tutti gli altri costi ambientali e sociali).

Devo però fare un appunto al simpatico conduttore che ieri, come un disco rotto, continuava a dire che il prodotto liofilizzato era la forma più sicura di conservazione (nulla di dire) perchè in fondo anche ai bambini danno il latte liofilizzato. Ecco, al signor conduttore che ha ripetuto più di una volta questa fantastica verità, dico che ai bambini va dato il più possibile il latte materno, che quello liofilizzato delle mucche non è adatto nè alla crescita e tantomeno in età adulta.

E poi, veniamo alla chicca finale: la ripetizione continua del fatto che questo era uno yogurt freschissimo a chilometri zero perchè ce lo facevamo in casa…

Sinceramente io ho un’opinione leggermente diversa del freschissimo, molto lontana dal reidratare un alimento come fossi un’astronauta o abitassi a cento chilometri da qualsiasi centro abitato. E a dirla tutta un prodotto che viaggia in aereo per migliaia di chilometri per arrivare ad un centro di smistamento e da lì arrivare a casa mia… ditemi voi se si può avere la sfacciataggine di considerarlo a chilometri zero.

Questo voler sfruttare alcuni termini ecologici per vedere roba che è l’esatto contrario dimostra come la cultura ecologica e dell’alimentazione è ancora molto lontana dalle coscienze di troppe persone, che si fanno abbindolare da un bel programmino colorato che gli rifila una serie di castronerie mai sentite prima.

Il chilometro zero è il consumo di prodotti freschi provenienti dall’agricoltore più vicino possibile a casa, un prodotto fresco e naturale lo è quando si consuma entro poche ore o giorni dalla sua produzione o raccolta e non viene addizionato di nulla.

E’ molto semplice, e non c’è bisogno di un brutto thermos e di bustine care come l’oro per avere la salute a tavola.

Lo yogurt più buono del mondoultima modifica: 2011-02-16T08:49:00+01:00da
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