Bio si può

Lieto fine. Ma per chi?

Leggo con una grossa dose di perplessità l’articolo apparso su Repubblica che descrive il “ritrovamento” di un bambino fuggito insieme alla madre per cercare un’alternativa naturale alla chemioterapia che gli era stata proposta per curare un cancro.

Lieto fine, dice il giornale. Ma per chi è il lieto fine?

Per la famiglia che avrebbe scelto una via diversa seppur non accettata dal 90% dell’opinione pubblica o per le istituzioni che sono finalmente riusciti ad acciuffare i dissidenti?

Dov’è il diritto personale in questa storia, dov’è la libertà di agire come meglio si crede e di scegliersi la cura che più aggrada nei “democratici” Stati Uniti?

Non mi viene null’altro da dire, se non che spero vivamente che in Italia non si prenda questa piega…

Auguro a Daniel tutto il bene possibile e una pronta guarigione.

 

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/hauser-chemio/1.html

Si è conclusa a lieto fine la caccia a Daniel Hauser, il ragazzino americano di 13 anni malato di cancro costretto da un giudice del Minnesota a sottoporsi a un trattamento di chemioterapia contro la sua volontà, e sparito improvvisamente insieme con la madre la scorsa settimana. I due sono infatti tornati in Minnesota, dopo essersi probabilmente recati, stando a quanto riportano le autorità, in Messico e in California alla ricerca di trattamenti alternativi a quelli tradizionali per la cura del cancro. Il caso di Daniel Hauser continua a colpire l’America. Il ragazzo, affetto da linfoma di Hodgkin, ha sempre detto di preferire un trattamento a base di medicina naturale, anche per motivi religiosi. Il suo oncologo ha però affermato che, sottoponendosi alla chemioterapia, Daniel avrà il 90% di possibilità di sopravvivere.

Lieto fine. Ma per chi?ultima modifica: 2009-05-28T17:21:00+02:00da
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