Cucinare con lentezza

La neve a Roma ci ha portato un prezioso dono, non apprezzato da tutti ma di sicuro sfruttato appieno in casa nostra: il tempo libero.

Con apocalittiche previsioni di intere giornate di neve alle porte, la scorsa settimana ho fatto una piccola scorta di farine varie e diversi altri ingredienti intenzionata a sperimentare tutte quelle ricette che necessitano di ore e ore di lavorazione/riposo prima di raggiungere i nostri denti.

Libera da qualsiasi impegno che non fosse costituito da esigenze fisiologiche, ho iniziato il mio lungo weekend di cucina rilassata impastando, modificando, creando quasi dal nulla dei prelibati bocconcini che abbiamo poi mangiato con decisa voracità.

Con la farina 00, tre lavorazioni e 6 ore in tutto di lievitazione sono venuti fuori degli squisiti bomboloni fritti:

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Con la farina 0 e quella di grano duro, unitamente a 7 ore di lievitazione e due impasti, delle croccanti pizze vegane:

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Con il grano duro e 18 ore di lievitazione (più 4 lavorazioni), una meravigliosa focaccia pugliese:

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Rotoli di ciccia a parte, la lunga lavorazione di un insieme di ingredienti che costituiranno il nostro pasto è rilassante e istruttiva, ci permette di seguire passettino dopo passettino la trasformazione degli elementi e la loro “crescita” (lievitazione), ci lascia il tempo per capire la differenza tra il cibo “vero” e quelle tristi imitazioni di cibo che troviamo già pronte e pluri-confezionate.

Cucinare con lentezza ci fa capire che con due soldi e un pò di impegno da parte nostra è possibile mangiare sano e fresco spendendo meno, e con un pizzico di fantasia si possono mangiare cibi che la grande distribuzione organizzata non ha ancora “inventato”.

E’ un ottimo modo per passare il tempo con i propri figli, e insegnargli le basi di quella che è stata la cultura alimentare/contadina dei nostri nonni: basta una pallina di impasto per far giocare/imparando un bimbo, e questa pallina costerà decisamente meno del Didò che troviamo nei negozi di giocattoli.

Ho notato inoltre che impastare a mano è un ottimo esercizio per chi come me usa il mouse 10 ore al giorno: i movimenti decisi, il dosare la forza a seconda delle esigenze del manicaretto fa muovere tutti i muscoli e le articolazioni della mano e dopo due giorni mi sono ritrovata con tanti doloretti ma con le mani molto sciolte.

 

Quindi, auguro a tutti noi di voler trovare il tempo per iniziare a cucinare con lentezza!

Cucinare con lentezzaultima modifica: 2012-02-17T11:53:00+01:00da bibendum3
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